21 settembre 2016 per la nazione italiana è un giorno triste. La sindaca grillina di Roma Virginia Raggi pianta il presidente del CONI Giovanni Malagò e il presidente del comitato promotore per le Olimpiadi di Roma 2024 (sì proprio quelle che si sono disputate quest’estate a Parigi) Luca Cordero di Montezemolo che invano l’attendono in Campidoglio come da appuntamento istituzionale preso per definire il progetto Roma 2024, quel giorno infatti scadevano i termini della conferma italiana al CIO. Ma Virginia è a mangiare un piatto di minestrone in una trattoria vicino la stazione Termini, un modo molto cafone e grillino per dire: no Roma non vuole le Olimpiadi del 2024, ditelo al CIO.

Ma adesso l’Italia ci riprova e per il 2036 (il CIO deciderà l’estate prossima), le candidature sono ben due: Torino e Firenze-Bologna.

Figura 1 – Alcuni dettagli sulla canditatura italiana alle Olimpiadi del 2036.

Chiaro che tra 12 anni, essendo il ponte sullo Stretto di Messina già operativo da 4 anni, è molto probabile che le competizioni di vela verranno disputate nel campo di regata dello Stretto di Messina, non nuovo ad organizzare competizioni internazionali e che già nel 1982 organizzò il campionato mondiale di Windsurf vinto dall’azzurro Klaus Maran.

Figura 2 – Klaus Maran vincitore dei mondiali di windsurf disputati in riva allo Stretto, in una foro degli anni ’80.

© Ing. Giuseppe Palamara 2024