ROMA (ITALPRESS) – “Per la verità le mie ispezioni straordinarie si contano sulle dita di una mano. O poco più. E’ vero invece che ho annunciato ispezioni nei casi di fughe di notizie e di diffusioni di intercettazioni riservate, che per fortuna in questi mesi sono diminuite. Forse anche per effetto di questa deterrenza, che evidentemente funziona. Pensare però che un ministro che per 40 anni è stato un pm diventi un ‘castigamattì dei suoi colleghi è quantomeno bizzarro».
Così il Ministro della Giustizia Carlo Nordio risponde in una intervista al Corriere della Sera a una domanda sulle sue ispezioni.
«In generale con i vertici dell’Anm, che ho ricevuto più volte, i rapporti sono molto buoni dal punto di vista personale. Le idee sull’efficienza della giustizia, soprattutto quella civile, sono in gran parte coincidenti. Quelle su alcune riforme penali sono spesso diverse. Ma spero che troveremo un accordo» spiega Nordio.
Sui rapporti con la Meloni: «Con la premier siamo in sintonia perfetta e ci sentiamo regolarmente».
Sulla prescrizione il ministro dice: “La riporteremo nell’ambito del diritto sostanziale, come causa di estinzione del reato e non di improcedibilità: soluzione, quella della riforma della ministra Cartabia, che ha creato enormi difficoltà applicative. Le intercettazioni? Ho sempre detto che sono indispensabili alle indagini, soprattutto nei reati contro la sicurezza dello Stato, la pubblica incolumità e anche nella lotta alla corruzione. Io stesso ne ho fatto ampio uso nell’inchiesta sul Mose che ho coordinato. Ma tre cose sono intollerabili Che siano effettuate a strascico, cioè sperando di trovare qualcosa, magari contro un soggetto individuato: purtroppo le più numerose. Che abbiano costi insopportabili e del tutto fuori controllo, mentre ogni Procura dovrebbe avere un budget da gestire, come per le altre risorse umane materiali e finanziarie. E, più importante di tutte, che vengano selezionale, pilotate e diffuse illecitamente, compromettendo l’onore dei cittadini, anche non indagati. Su queste e altre anomalie, insieme con la meritoria opera di Giulia Bongiorno che ha concluso un lungo lavoro presiedendo la sua commissione, contiamo di intervenire».

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