di Peppe Palamara
Il documento VIAG012S_F1 (nella figura1 la mascherina per intero) ha fatto “sbarellare” parecchie persone in città che si sono subito terrorizzate credendo che chi sa quanti e quali edifici in città sarebbero stati demoliti, anche se di questi non se ne faceva cenno nel progetto definitivo, che giova comunque ricordarlo allo stato attuale è l’unico che fa testo essendo stato approvato il 29 luglio 2011 al contrario della integrazione di cui parliamo addirittura datata 30 maggio 2012 e dunque praticamente a “caducazione Monti” e Stretto di Messina in fase di liquidazione. Ma vediamo perché non è così, e lo facciamo spiegando lo stesso documento.
L’allegato 2 è parte integrante di questa relazione. Cosa contiene?
La relazione si autodefinisce “Integrazioni e chiarimenti al Gruppo Istruttore della Commissione Tecnica VIA – VAS”. In pratica la richiesta era elencare, localizzare e fotografare le opere da dismettere e/o da demolire e la quantificazione della cubatura delle demolizioni e la sua destinazione finale (vedi screen in figura 2).
Nel dettaglio l’allegato 2 contiene le 11 tavole già nel progetto definitivo con le localizzazioni su cartografia dei manufatti da dismettere e/o demolire, elaborati come detto già facenti parte del progetto definitivo ma ancora rispondenti alla richiesta del Gruppo Istruttore della Commissione Tecnica VIA – VAS (evidenziati in fuxia nella figura 3). In addendum ecco però cinque tavole denominate “integrazioni siti di deposito” (evidenziati in verde nella figura 3).
Ma la chiave di tutto è cosa intendono i titoli di campo delle colonne della tavola del progetto definitivo SE0012 (elenco ditte), non cambiata nel documento “Integrazione”? Spieghiamolo nel dettaglio
I titoli di campo per quando riguarda la sezione TITOLO DELLE AREE DA ESPROPRIARE, che è quella che ci riguarda, sono i seguenti:
- Ponte
- Ferrovia, deviazione di Strade e Corsi d’acqua
- Riqualificazione ambientale
- Demolizioni
Innanzitutto va precisato che l’esproprio può essere anche di natura temporanea (vedi ultima colonna O.T.) o può richiedere solo una servitù per ponte o pubblici servizi (anche queste due hanno una relativa colonna), tutti i numeri che soddisfano la richiesta di queste 8 colonne sono espressi in metri quadrati. Ed è proprio questo un punto cruciale, dato che nelle prime 6 colonne erano riportati soltanto i freddi dati catastali della particella da espropriare e tra queste la superfice in metri quadrati. Ma se questa superficie è intuibile che riguardi l’area occupata in caso di terreno agricolo, cosa indica in caso di fabbricato? Ancora la superficie del terreno in cui insiste il fabbricato o l’area di sedime del fabbricato (l’area, misurata in metri quadrati, ottenuta dalla proiezione sul piano orizzontale delle murature e delle strutture portanti) o peggio l’area di tutte le superfici di ogni piano del fabbricato sommate? La risposta a questa domanda è la chiave di tutto.
La superfice in mq dei dati catastali indica la superfice del terreno in cui insiste il fabbricato e non dunque l’area di sedime. Nelle quattro colonne del “titolo delle aree da espropriare” si parla di demolizione (che può essere anche parziale) solo nell’ultima colonna ed in essa viene riportata la superfice in mq dell’area di sedime del fabbricato, essa dunque va poi moltiplicata per i mc per ottenere la cubatura da demolire. La quantificazione e la destinazione di questa cubatura costituisce la quarta richiesta della commissione e la Stretto di Messina risponde con l’allegato 4 che pur tuttavia consiste in un’unica tabella di una pagina. Un po’ poco se si pensa che delle 767 pagine che costituiscono l’elaborato integrativo della Stretto di Messina ben 750 sono di sola documentazione fotografica (sic!)
L’allegato 1 dell’integrazione come abbiamo visto riporta sì l’elenco di 182 ditte nella sola Messina (solo uno degli 8 piani particellari di esproprio del ponte tra Sicilia e Calabria) ed in esso sono contenute ben 276 particelle, una buona parte di esse con tipologia residenziale. Ma questo vuol dire che 276 fabbricati verranno demoliti? Assolutamente no e vediamo perché. Innanzitutto è il titolo dell’allegato che già contiene un bug, il redattore lo ha così semplificato: “Elenco edifici in demolizione in Sicilia”, ma che sia un palese errore si capisce dal fato che scrive Sicilia, ma poi elenca solo 276 ditte a Messina, non dunque anche Valdina, Venetico, Torregrotta. Il titolo corretto avrebbe dovute essere tuttavia: “Elenco edifici oggetto di esproprio a Messina”
Vi mostreremo due esempi: il Gitano che effettivamente verrà demolito in toto trovandosi, come ormai noto, esattamente nel punto in cui sorgerà la gamba sinistra della torre sicula ed appunto l’incriminato “Condominio La Stella”. Confronteremo la tabella dell’elaborato SE0012 (elenco ditte), e verificheremo quale superficie è interessata all’esproprio su CAD.
Mentre per il Gitano è tutto chiaro (figure 4, 5 e 6), la discrepanza tra CAD e superficie catastale è minima, fa testo il catastale, ma serve a dimostrare la congruità del dato verificato. Per il condominio La Stella si è ingenerata qualche confusione, ma dalle figure 7, 8 e 9 si può vedere che l’area interessata all’esproprio è una striscia di circa 100 mq a nord della stazione (vedi anche foto di copertina). Anche in questo caso la verifica delle superfici su CAD conferma la congruità del dato.
© Ing. Giuseppe Palamara 2023