Link alla diretta integrale del convegno (3h 16′) su Strait of Messina Bridge

Il ponte sullo Stretto di Messina e la ricerca internazionale in ambito IAWE

Buongiorno a tutte e tutti i presenti, in sala a Roccalumera ed in remoto!

Saluto con piacere i “padroni di casa”, l’Avv. Sergio Mastroeni ed il Sindaco di Roccalumera, Giuseppe Lombardo, scusandomi con loro per questo collegamento in remoto, mentre ringrazio gli amici e colleghi Ingegneri Vincenzo Franza e Giuseppe Palamara (il vulcanico Beppe!)  per il caloroso, insistente e reiterato invito ed esprimo il mio apprezzamento per l’iniziativa di oggi.

 Last but least, come si suol dire in latino moderno, porgo i miei saluti ed omaggi agli illustri colleghi relatori:

– all’ AD Dr. Ciucci ed al Direttore Tecnico Ing. Mele della SdM spa

– a Enzo Siviero, “l’uomo ponte”, un autentico “mahatma” italiano della Tecnica delle Costruzioni, nonché compagno e sodale in innumerevoli iniziative, progetti, convegni, fatti e misfatti … negli ultimi 30 anni;

– ai cari colleghi Prof.ri Moraci, Panzarella e Busetta del CTE di StrettoNews

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Purtroppo un impegno non rinviabile con un collega ospite qui a Firenze (il Prof. Ortiz Quintana del Politecnico di Zurigo) non mi ha reso possibile la presenza fisica a Roccalumera, località che mi riprometto presto di visitare non appena possibile; ho voluto però mantenere la promessa fatta al caro Beppe Palamara, non fosse altro che per smentire la leggenda che io sia “l’ingegnere del vento che scappa via come il vento”, una “fake news” recentemente diffusa sui social (credo al solo scopo di dileggio) dal conduttore di un noto programma televisivo (di cosiddetto “giornalismo investigativo”), che mi ha già degnato di forte attenzione in altre occasioni …

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Prendo invece la parola qui oggi come un cittadino italiano (magari se volete: “informato dei fatti”) e non certo nella veste di membro del Comitato Scientifico, un organo istituito per legge che parla soltanto in modo collegiale ed esclusivamente attraverso i propri atti e documenti consultivi (i pareri) verso la Società Stretto di Messina (peraltro: atti pubblici ed accessibili a tutti). 

Slide 2

Inoltre, mi è parso invece opportuno cambiare “cappello” (lo faccio con vero piacere) e parlare come Presidente dell’ Associazione Internazionale di Ingegneria del Vento, la Int Assoc. For Wind Engineering IAWE, le cui origini risalgono al 1963 in UK, quando si tenne a Teddington la 1.ma conferenza internazionale sugli effetti del vento sulle costruzioni (a fine Agosto 2023 sono stato eletto alla Presidenza, al termine del suo 16.mo convegno mondiale a Firenze di cui sono stato organizzatore e Chairman).

(Il ponte sullo Stretto di Messina e la ricerca internazionale)

Mi rendo conto che non tutti, anche in questa sala, abbiano familiarità con la terminologia che uso e dunque ricordo telegraficamente come si può definire esattamente l’ Ingegneria del vento e di cosa si occupa l’ associazione internazionale che ne porta il nome. “Wind engineering is best defined as the rational treatment of the interactions between wind in the atmospheric boundary layer and man and his works on the surface of earth”, (J. Cermak 1975). L’ingegneria del vento è definita al meglio come il trattamento razionale e scientifico delle interazioni fra il vento nello strato limite atmosferico con l’uomo e le sue opere sulla superficie della terra. Dunque: azioni ed effetti del vento sull’ambiente costruito.

Adesso solo 2 parole sulla IAWE, di cui vedete la home page nell’immagine…. (breve descrizione a voce): 24 società o organizzazioni nazionali o regionali associate (full members), 8 centri di ricerca, imprese e Istituti (supporting members), ca. 10,000 iscritti nelle varie associazioni (fra accademici, ricercatori e docenti, professionisti, tecnici di imprese, …) che fanno capo a 350 Università, imprese, centri di ricerca, società di ingegneria, laboratori etc. IAWE organizza, scalate nel quadriennio, una conferenza internazionale, 3 conferenze regionali, una conferenza sull’aerodinamica dei corpi tozzi ed una conferenza di ingegneria del vento computazionale. Sono 6 grandi eventi che vengono ospitati turnando nelle 3 regioni geografiche di Europa/Africa, le Americhe, ed Asia/Pacifico/Australia

Non occorre certo che io ribadisca, anche in questa occasione, quanto l’opera in progetto per l’ attraversamento stabile dello Stretto di Messina sia primariamente sensibile proprio dall’azione del vento, che l’azione che ne costituisce la sollecitazione di gran lunga dominante e dimensionante. 4 sono gli aspetti che vorrei sottolineare qui oggi:

  1. come si inserisce la ricerca sui ponti di grande e grandissima luce (ma anche degli edifici alti e altissimi, delle grandi strutture di copertura, delle grandi torri eoliche, etc. ) nell’ambito delle attività della IAWE e qual’ è il ruolo di questa grande comunità scientifica internazionale, inter- e multidisciplinare, nei confronti delle sfide poste dal superamento di dimensioni e prestazioni sempre maggiori  
  2. qual’ è il contributo dato agli studi e ricerche proprio per il ponte sullo Stretto
  3. il progetto del ponte sullo Stretto di Messina è di gran lunga il più studiato, condiviso e approfondito a livello internazionale ed ha dato luogo non soltanto ad un vero proprio brand (il profilo di impalcato “Messina type”, in gergo internazionale “double-slotted bridge deck”, che noi chiamiamo tri-cassone), ma è divenuto vero e proprio termine di confronto e bench-mark per tutti i maggiori progetti nei ponti sospesi di quarta generazione. In chiusura vi mostrerò alcune slides che rendono evidente quanto sopra …
  4. qual’ è il ruolo svolto dalla comunità scientifica italiana in tutto questo

Comincio dall’ultima questione e faccio (sommessamente) notare che nella IABSE (Int. Association for Bridge and Structural Engineering, Ponti e Grandi strutture) il Comitato Tecnico TG 3.1.1. sui ponti di grandissima luce (Super Long Span Bridges) è presieduto da Giorgio Diana, Politecnico di Milano, che tutti voi ben conoscete; quanto alla IAWE, dopo la Presidenza del compianto G. Solari, dal 1999 al 2007, un altro italiano, che adesso vi parla, è stato eletto nel 2023 (N.B.: solo l’ Italia ha dato in 60 anni due presidenti internazionali). Dunque, entrambe le maggiori organizzazioni internazionali che operano nello specifico tema dell’azione del vento sui grandissimi ponti sono adesso a guida italiana.

Per i primi due primi aspetti: certamente al ruolo primario della comunità scientifica italiana si è arrivati anche per la grande rilevanza che gli studi e ricerche sul Ponte sullo Stretto hanno avuto a livello internazionale sin dalla fine degli anni ’80 (nota personale: è da allora che io me ne sono occupato, pur se non in continuità, con il mio maestro A. Chiarugi, ossia ben prima del mio coinvolgimento formale nel 2010). Gli studi e ricerche sui ponti di grande luce in ambito IAWE hanno da sempre accompagnato le più grandi opere negli ultimi 30 anni (Stoere Belt, Normandie, Akashi Kaykyo, 1915 Canakkale e molti altri), attraverso i progettisti ed i tecnici coinvolti, da sempre attivi in prima linea nella IAWE: Alan Davenport, Joerg Schlaich, William Brown, Ole Oiseth, Allan Larsen, Klaus Ostenfeld, Niels Gimsing, Fabio Brancaleoni, Giorgio Diana, Alberto Zasso, Paolo Spinelli, Piero D’Asdia, Michel Virlogeux, Ketil Aas Jakobsen, Yajoun Ge, Lin Zhao, Toshio Miyata, Koji Yamaguchi, Masaru Matsumoto, … ). Innumerevoli i convegni interamente dedicati all’aerodinamica dei ponti di grande luce, una serie inaugurata nel 1991 quando tutti fummo invitati da Allan Larsen e Aage Damsgaard a Copenhagen: in quell’occasione fu presentato il progetto dello (Stoere Belt East bridge).

Con riferimento ai primi due aspetti ed ai nostri giorni sono lieto di poter darvi qualche novità degli ultimi mesi: le attività di ricerca recentemente messe in atto (negli ultimi 3 anni) ai fini di aggiornare la modellistica dell’azione del vento tenendo conto degli importanti cambiamenti climatici (venti-non sinottici) hanno portato al lancio di un grande gruppo di lavoro IAWE suddiviso in tre Task Groups, dei quali il primo (istituito congiuntamente con la IABSE) è dedicato ai ponti di grandissima luce ed è coordinato, con la mia supervisione, da A. Larsen, O. Oiseth e G. Diana (per IABSE): I venti non-sinottici sulle strutture/infrastrutture: modellazione realistica dell’azione del vento per assicurare la sicurezza e l’ esercizio (NON-SYNOPTIC WINDS ON STRUCTURES & INFRASTRUCTURES: REALISTIC MODELING OF WINDLOADS FOR ENSURING SAFETY & SERVICEABILITY (att.ne: I venti sinottici, a noi tutti ben noti (Scirocco, Maestrale, Tramontana, Bora, Libeccio fra gli altri) sono venti che interessano vaste aree geografiche e sono legati alla situazione meteorologica di ampie zone. Sono generati da evoluzioni meteorologiche su larga scala, non da circostanze climatiche locali. Dunque, i venti non-sinottici hanno carattere locale, come i tornado, waterspouts, e i downbursts, che non sono legati alla situazione meteorologica di vaste aree geografiche).

Dato il carattere pre-normativo della ricerca attivata, i progetti in corso delle grandi e grandissime opere di questi giorni (dalla Cina alla Norvegia, dalla Russia al Canada e alla Danimarca, ma ovviamente anche in Italia) potranno far riferimento ai risultati che saranno presto disponibili.

Altri riferimenti ad attività di ricerca pre-normativa e sviluppo tecnologico della IAWE:

  1. analisi numeriche e simulazione attraverso l’utilizzo di supercomputing (analisi CFD-LES ad alto Numero di Reynolds)
  2. aggiornamento del data base dei dati di ventosità e tecniche di monitoraggio LIDAR per venti non-sinottici

Slide 3

A queste tematiche di ricerca fanno anche riferimento alcune delle 68 raccomandazioni contenute nel Parere del Comitato Scientifico del 29 Gennaio 2024 (Parere sulla Relazione di Aggiornamento del Progettista), parere che ha dato seguito a quanto disposto dal DL 35 del 31.3.2023 (accessibile e disponibile anche in download all’ indirizzo riportato nella Slide).

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Adesso però mi sia consentito di fare un riferimento a “realtà e certezze” su alcune caratteristiche tecniche dell’opera di attraversamento (vedete la slide). Di nuovo soltanto come cittadino italiano “informato dei fatti”, faccio pertanto apertamente “pubblicità” al documento del 27 Febbraio 2025 intitolato “Vento, sisma, cavi e altri elementi strutturali: realtà e certezze”. Realtà e certezze che (duole constatare) hanno dovuto esser ribadite, con un atto documentale ( del tutto pubblico e accessibile anche in download all’indirizzo mostrato.

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Gli Autori che vedete evidenziati, coordinati dalla Stretto di Messina, vi illustrano la risposta ad una lettera e ad un articolo tecnico di MdM, FM e SR, trasmesso alla Presidente del Consiglio in Dicembre 2024 e poi pubblicato sulla Rivista CM (Il ponte sullo stretto di Messina: realtà o utopia?).

Il documento che vedete risponde in modo puntuale e dettagliato, con dovizia di particolari tecnici, dati numerici, risultati di prove ed anche una ricca documentazione storica, “con lo scopo principale di ristabilire la verità tecnica e pertanto inoppugnabile sul Progetto definitivo approvato (nel Maggio 2011, ndr) per il collegamento stabile fra la Sicilia e il Continente ed in particolare della sua opera principale, il ponte sospeso a luce unica sullo Stretto di Messina” ; i 4 capitoli principali trattano a) il comportamento strutturale del ponte, b) le prove aerodinamiche in gdv, c) il sistema di sospensione principale e d) le faglie e terremoto di progetto (fondazioni lato Calabria). E’ impossibile ripercorrere qui in pochi minuti le 55 pagine di tale documento, ma, a vantaggio di tutti coloro che non si sentono di affrontarlo per esteso, desidero condividerne la conclusione: “… è bene ribadire che della eccezionalità del progetto sono ben consapevoli, da decenni, tutti gli attori coinvolti (la Stretto di Messina spa, Comitato Scientifico, Project Management Consultant, il Contraente Generale, i Progettisti) e lo dimostrano: la cautela delle specifiche progettuali, l’ estensione di prove ed analisi che vanno ben oltre quel che sia mai stato fatto per un ponte, le professionalità e le procedure di verifica messe in campo per gli studi di fattibilità, i progetti di massima  e preliminare, il progetto definitivo, nonché quelle ulteriori che sono previste nel prosieguo (in fase di progetto esecutivo, ndr). Si tratta di un grande progresso su solide basi, che non può essere smentito da generiche espressioni di dubbiosità e che si auspica …  possa portare ad una visione condivisa con la comunità tecnica nazionale, una volta che sia stata compiutamente trasmessa la necessaria conoscenza”.

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Concludendo: come anticipato in precedenza, consentitemi di entrare un po’ nel vivo dando evidenza all’importanza del progetto del ponte di Messina  come termine di riferimento, confronto e verifica per la progettazione internazionale dei ponti sospesi di grandissima luce.

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Ho selezionato una decina di slides da un lavoro scientifico a cui ho partecipato (unico co-autore occidentale) oggetto di una tesi di dottorato che sarà difesa a Shanghai ad Agosto prossimo; il lavoro è tutto teso a verificare “L’analisi aerodinamica e le contro misure di sicurezza per assicurare la percorribilità di ponte di grandissima luce con impalcato tri-cassone (double-slotted)” ed ha come caso studio l’attraversamento stradale e ferroviario dello stretto di Xihoumen in Cina con un ponte sospeso ibrido (stradale-ferroviario) di 1488m di luce, in avanzata costruzione. Sarà in tutto e per tutto il fratello minore del Ponte sullo Stretto e tutte le analisi e gli studi effettuati hanno avuto come riferimento proprio quelli primogeniti sul ponte sullo stretto.

Vi chiedo soltanto altri 3 minuti…

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© Prof. Ing. Claudio Borri 2025