Dicono che il ponte è costruito in prossimità di una faglia attiva e che in caso di evento catastrofico ovviamente sarebbe un disastro.

Lasciamo perdere il fatto che geologi e sismologi, quelli veri non quelli che avallano le bislacche teorie del leader dei verdi e dei suoi seguaci, ci dicono che non è vero che il ponte è su una faglia attiva bla bla, questo evento catastrofico che Messina, come del resto San Francisco la città del Golden Gate Bridge, attende dal 1908 non è detto che si verifichi a breve e che se anche si verificasse il ponte è talmente ben progettato che al massimo si sposterebbe di pochi millimetri, ma vediamo perché non sarebbe questo un problema per la borghese città di Messina, già battezzata “Città fantasma” l’8 agosto del 1943 dai piloti della RAF britannica delle forze alleate che più la bombardavano e meno veniva giù. E per farlo dobbiamo fare un po’ di storia che innanzitutto ci spiega perché il ponte è indubbiamente un’opera di sinistra altro che il ponte del razzista Salvini, che poi razzista uno che ha messo 14,5 miliardi da parte per il ponte nella legge di bilancio 2025 io non ce lo vedrei proprio.

Villette Torre Faro fronte mare
Villette Sant’Agata fronte mare

Partiamo dall’ex assessore PD messinese Gaetano Giunta che qualche anno fa ebbe a dire una frase che mi è rimasta impressa e che riportava il seguente dato ed anche se potrei non ricordarla con precisione fidatevi il senso era quello: «A Messina il 70% del patrimonio immobiliare è detenuto dal 5% della popolazione. Quella ovviamente più ricca» Vero è che la cementificazione selvaggia fatta sulla litoranea sino ai borghi di Ganzirri e Torre Faro a partire dagli anni ’60 allorquando normative urbanistiche comunali null’affatto stringenti, ad esempio si poteva costruire in riva al mare (oggi te lo sogni con le limitazioni della ZPS, zona a protezione speciale) e spesso in aree demaniali, si coprivano bellamente porticati che non facevano cubatura e poi si sanava. E ancora seminterrati adibiti a cantine (seminterrati poi fatti in riva al mare, ma ci pensate) quindi catastalmente C2 diventavano abitazioni signorili (catastalmente dovevano essere trasformati in A2 ma conveniva farlo e pagare IMU molto più alta?) generalmente a taverne o sì adibite a cantine, ma di vini da 1.000€ a bottiglia e magari col tavolo da biliardo. E il locale sottotetto, già molto abitabile di suo dato che il Comune di Messina consente di partire da 87 cm dall’estradosso del solaio e dal muro perimetrale (nel resto d’Italia questo vantaggio mica esiste) e fare balconi 2 × 3 m, comunque catastalmente non facevano cubatura e dovevano essere adibiti a locali di sgombero anche detti locali sottotetto in categoria C7, diventano poi delle splendide mansarde con parquet, abitabilissime e magari affittate anche ai prezzi di un villino signorile, oibò siamo in riva al mare col bellissimo panorama dello Stretto. E tutta questa cementificazione selvaggia dovrebbe fare dei laghi di Ganzirri una riserva naturale protetta ci chiediamo.

Come si poteva costruire a Messina negli anni ’70 e ’80 naturalmente sanando

Dunque mega ville a Sant’Agata le prime a venire inghiottite dal mare in caso di tsunami, come paventato da Bonelli e C. e caterve di ville con piscina, molte delle quali seconde case quindi no abitate nove mesi l’anno e la maggior parte di loro con piscina che saranno abbattute a Ganzirri per far posto al cantiere della torre del ponte sullo stretto di Messina dove invece verrà realizzato un meraviglioso parco, quello sì che potrebbe fare pensare ad un patrimonio dell’Unesco, come lo stesso ponte opera che per Papa Francesco dovrebbe unire e non dividere “costruite ponti, non muri” e per un uomo non certo di destra come Andrea Camilleri risolleverebbe la Sicilia dal torpore in cui per secoli si è trovata. Ma non finisce qui, vediamo perché il ponte è ancor più di sinistra.

L’icona delle bombette di WhatsApp sulle case del Margi che dovranno fare posto alla torre del ponte sullo stretto di Messina
Il parco delle torri – piazza del lungomare

A volerlo per primo nel 1981 fu il deputato siciliano del Partito Comunista Italiano Pancrazio De Pasquale, che chiese che venisse attuata al legge n. 1158 del 17 dicembre 1973 denominata Collegamento viario e ferroviario fra la Sicilia ed il continente. Il Governo approvò quella mozione ed infatti creo la società Stretto di Messina s.r.l. come dire che Ciucci è stato messo lì dai comunisti.

Cosa farebbe lo tsunami paventato da Bonelli alle villette sulla spiaggia di Sant’Agata

© Ing. Giuseppe Palamara 2024