Il sottoscritto ha realizzato ed attuato in carriera ben due Piani Particellari d’Esproprio (PPE), nel 1998 e nel 2011 ed anche se allora i calcoli erano diversi (più complessi), un poco la materia la conosce.

Negli anni ’70 a Messina la zona di Ganzirri/Torre Faro è stata pesantemente cementificata e la speculazione edilizia ha toccato livelli indicibili. Per usare un eufemismo all’epoca i regolamenti erano meno stringenti, in una parola si faceva quello che si voleva. Figuriamotici se oggi ti farebbero fare le ville fronte mare, siamo in zona a protezione speciale (ZPS), il WWF insorgerebbe e poi altro che patrimonio dell’UNESCO.

Ecco dunque che gli ingegneri si facevano approvare i progetti dall’ufficio comunale ovviamente sfruttando al massimo la cubatura e quei “regali” che il regolamento edilizio ti faceva tipo la possibilità di alzare i muri perimetrali di 87 cm nel sottotetto (unico caso in Italia), in modo che chissà mai il nostro locale di sgombero un giorno sarebbe potuto diventare una bella ed accogliente mansarda dato anche che potevamo realizzare un bel balcone 3×2 m. Ma fosse stato solo quello.

Che dire del porticato? Semplice si chiudeva e si adibiva ad appartamento, anzi spesso era proprio quella la casa padronale potendo all’uopo anche usufruire di un fantastico giardino o terrazza ovviamente con piscina.

Figura 1 – Vista Google Earth del ponte (il nostro ormai celebre ponte in livrea rossa) da una piscina di una delle villette adiacenti alla torre del ponte sullo stretto

Il seminterrato… ma come si faceva il seminterrato in riva al mare? Ebbene sì cantina naturalmente. Ma se poi un giorno volessi farlo, magari ci realizzo una bella taverna con tavolo da biliardo da 20.000€ e cantina con vini pregiati.

Figura 2 – Noi il seminterrato di ua delle villette del Margi ce lo immaginiamo così. Ovviamente non è una foto ma un bel rendering trovato su internet.

Si è fatto tanto dire, poveracci gli espropriati dopo una vita di sacrifici devono lasciare le loro abitazioni, se pur adeguatamente pagati per legge (l’esproprio per pubblica utilità esiste dalla notte dei tempi e nessuno lo ha mai discusso). Ma forse le cose non stanno esattamente così.

Ad esempio delle 200 villette che saranno abbattute per fare posto al Parco delle torri, questa volta sì che faremo una vera riqualificazione ambientale, è stato calcolato che circa il 57% sono seconde case, magari come quelle che sopra vi ho descritto io. Ecco perché oggi sappiamo che Stretto di Messina farà attenzione allorquando dovrà procedere alla proposta di indennità, che potrà essere accettata e si beneficerà del 10% di incremento per cessione volontaria ed un bonus fino a 30.000€ per spese di trasloco.

Figura 3 – Il parco delle torri, si noti la pianta di una delle gambe della torre del ponte ripresa come elemento architettonico

Attenzione lettori, io non sono nessuno è bene che queste mie informazioni andiate a verificarle, come già state facendo all’info point che Stretto di Messina ha aperto al Palacultura.

© Ing. Giuseppe Palamara 2024