Figura di coprtina – Il ponte, uno dei tre anelli mancanti dello ScanMed

  1. RISPARMIO DI TEMPO – Così i passeggeri che da Milano devono andare a Palermo o Siracusa e immettersi nella nuova rete AC/AV che Webuild sta già costruendo, risparmieranno almeno 2 ore di inutile tempo per smontare il treno e farlo salire sulla nave. Di più.
  2. PER L’EUROPA – Le merci imbarcheranno nel nuovo porto di Augusta, ampliato sino a diventare un importante HUB nel Mediterraneo perché ha caratteristiche che Gioia Tauro, Genova e Marsiglia non hanno e così la nostra amata Terra sarà meno inquinata dalle anacronistiche navi cargo. Di più.
  3. PER L’AMBIENTE – Non essendoci più le navi in città (il traghettamento sarà solo a Tremestieri), migliaia e migliaia di CO2 non verranno più immesse nell’atmosfera e nell’aria che respiriamo.

Il Ponte contribuirà a salvare il pianeta. Stavolta il diktat è dell’Europa

Vox populi: nel 2011 Monti sospese i lavori del Ponte sullo Stretto di Messina perché glielo impose l’Europa. E allora cosa sarebbe cambiato oggi, perché dopo 12 anni questa volta l’Europa vuole il Ponte?

Risposta semplice, vi sarete accorti tutti che l’Europa, ma più in generale il mondo intero, è oggi molto più di allora sensibile al problema dell’ambiente… dell’inquinamento. Va bene produrre energie alternative meno inquinanti, va bene ridurre i combustibili nelle nostre abitazioni e per i nostri mezzi di trasporto, ma anche e soprattutto il pianeta ci chiede di non inquinare più i mari. E cosa inquina di più i mari che le navi mercantili per il trasporto massivo (80% del commercio mondiale) e quotidiano delle merci dal Sud del mondo e non solo? Le cosiddette navi cargo. Ma vediamolo nel dettaglio e con l’ausilio di alcune tabelle.

Il primo dato che vogliamo ricavare è il calcolo delle emissioni di anidride carbonica CO2 che produce una nave cargo. Il dato non è facilissimo da ottenere perché è un dato dipendente da più fattori: certamente la stazza e la capacità della nave, tipo di carburante utilizzato (solitamente un olio combustibile chiamato bunker oil, un idrocarburo ben lontano dalla raffinazione di benzina e gasolio), ma anche il numero di miglia nautiche percorse, il numero di fermate nei vari porti e ancora efficienza del motore, la velocità di navigazione e le condizioni meteorologiche. Tuttavia abbiamo trovato degli studi che ci hanno permesso di ottenere questo dato per una nave di stazza media capace di trasportare 10.000 TEU, ove il TEU (twenty-foot equivalent unit = unità equivalente a 20 piedi) è l’unità di misura di un container per il trasporto marittimo, le cui dimensioni sono 6,1 m × 2,4 m × 2,6 m e che, come vedremo, serve anche a determinare la capienza dei vari porti commerciali nel mondo. Bene abbiamo scelto di ricavare questo dato appunto per unità giornaliera di consumo di CO2 (tons of CO2 per day in inglese).

  • Le navi cargo inquinano come 50 milioni di auto

Il tema è stato anche affrontato da Tv5 in Francia nel documentario Cargo, il volto nascosto del trasporto: se si confrontano le emissioni di una grande nave da carico con un’auto, in termini di zolfo e ossido di azoto, il danno procurato dalla prima è pari a 50 milioni di veicoli. Insomma contingentare il traffico delle auto nelle città è come utilizzare un cerotto per sanare un taglio di 20 cm.

  • Calcolo dell’anidride carbonica sottratta all’ambiente da una sola nave cargo nella rotta Augusta-Rotterdam

Come noto uno degli obiettivi del Messina Bridge, a questo punto diremmo il principale, è quello di imbarcare le merci provenienti dal Sud del mondo, Asia e Africa, al nuovo ed ampliato porto commerciale di Augusta, al punto che diventerà il nuovo getaway del Mediterraneo. Le merci così eviteranno di viaggiare su navi mercantili per 2.509 miglia nautiche (vedi foto di copertina) ed ogni singola nave che non dovrà bypassare le colonne d’Ercole (stretto di Gibilterra), per raggiungere i porti commerciali del nord Europa, sì Amburgo, sì Anversa, ma principalmente Europoort, il porto commerciale di Rotterdam nei Paesi Bassi, il più grande d’Europa. Per questo il Messina Bridge è parte integrante del corridoio europeo ScanMed (corridoio scandinavo-mediterraneo, già Helskinki-Berlino, già Helsinki-La Valletta) al centro della rete TEN-T (Trans-European Transport Network).

Da questa ricerca Seabound (dato confermato anche da questa ricerca per la Copenhagen Business School), una nave cargo di medie dimensioni è capace di produrre 600 t di CO2, stante che per coprire la rotta tra il porto di Augusta e quello di Rotterdam, come detto 2.509 Mn occorrono dunque

480 Mn/day = 5,227 giorni

È presto detto per coprire la distanza di brucerebbero per la tratta Augusta-Rotterdam:

5,227 giorni × 600 tons of CO2 per day = 3.136,25 tons of CO2 (tonnellate di CO2 per la tratta)

Figura 2 – Una nave cargo nella rotta Augusta-Rotterdam (rotta che non si farà più con il ponte), immette nell’atmosfera 3.136 ton di anidride carbonica.

Gli anelli mancanti dello Scan-Med

Per rendere il nostro mondo sempre più verde

Al più importante dei corridoi europei della rete TEN-T, lo ScanMed, mancano tre pezzi. Due sono in Italia ed entrambi li sta realizzando Webuild. Ovviamente, per l’Europa, essi servono a fare viaggiare le merci in treno e non sulle inquinanti navi mercantili.

Il Brenner Base Tunnel (Galleria di Base del Brennero) è un tunnel ferroviario, sì avete sentito bene ferroviario, che collega l’Austria all’Italia. Sarà lungo 55 km ma 64 km considerando anche la diramazione per Innsbruck.

Il Fehmarn Belt Fixed Link sarà un tunnel di 19 km che unirà il porto tedesco di Puttgarden con quello danese di Rødbyhavn (attualmente nella tratta vi è un anacronistico servizio di traghettamento) e sarà pronto nel 2029, tre anni prima del Messina Bridge ponte sospeso a campata unica di 3.3 km che unirà la Sicilia all’Italia. Entrambi i collegamenti motorway e railway così completeranno definitivamente lo ScanMed.

Entrambi i collegamenti fortemente voluti dall’Europa con l’obiettivo primario di fare viaggiare le merci su treno e fare così risparmiare al pianeta le tonnellate e tonnellate di anidride carbonica che emettono le inquinantissime navi cargo.

La priorità dell’uomo oggi è salvare il pianeta.

Figura 3 – La mappa dello ScanMed con i te anelli mancanti
  • Scan-med corridoio merci ferroviario

Scandinavian-Mediterranean Rail Freight Corridor

Da questa semplice traduzione in italiano del nome ufficiale del corridoio europeo delle reti TEN-T (Trans-European Transport Network (Rete transeuropea dei trasporti), il 7 febbraio 2024 che abbiamo appreso che l’Europa finanzierà (in parte) il Messina Bridge, andiamo a spiegare che il ponte sarà dunque principalmente un ponte per le merci ferroviarie.

Questo perché nel 2024 molto più che nel 2011 allorquando l’Europa aveva qualche perplessità sulla sua urgenza, il ponte SERVE a salvare il mondo dall’inquinamento delle navi cargo per il trasporto delle merci.

Figura 4 – Il logo ufficiale dello ScanMed

© Ing. Giuseppe Palamara 2024