Rispondiamo a questo articolo apparso oggi sul Corriere della Sera: Ponte sullo Stretto di Messina: ecco perché non si può fare
1 – INESATTEZZA: Il governo Monti nel 2012 cassa il progetto perché “rileva gravi carenze nel progetto definitivo del 2011”
FALSISSIMO: Il governo (la stazione appaltante Stretto di Messina, società dello Stato), come previsto dal codice degli appalti aveva approvato il PD 2011 il 29 luglio 2011. I motivi che portarono alla “caducazione Monti” sono ben altri e tristemente noti.
2 – PERLA: Nel 2020 e 2021 i governi di sinistra stanziano 50 milioni (poi non utilizzati), per commissionare studi fattibilità vari.
PERDITA DI TEMPO: Il progettista ha studiato 11 anni, dal 1981 (anno di nascita di Stretto di Messina) al 1992 (anno in cui William Brown disegna il Messina Type Deck) per scartare le soluzioni alternative, il ponte ha già un progetto cantierabile, anzi cantierato il 23 dicembre 2009 con la variante Cannitello opera portata a termine con successo e costata 26 milioni.
3 – INUTILITÀ: Salvini ha messo il ponte nel programma elettorale, ma prima e ne diceva peste e corna.
RISPOSTA FACILE FACILE: Embè? Diceva Giuseppe Prezzolini che solo gli imbecilli non cambiano mai idea.
4 – INESATTEZZA: Si riparte da un progetto bocciato nel 2021 dal MIT del governo di sinistra (vedi punto 2 aridaje) + faglia attiva a detta dell’università di Catania + il progettista non tiene conto del problema terremoti, del resto come poteva in un giorno dal 29 settembre al 30 settembre (e qui si rilancia la bufala di Report del 30/11/24 già ampiamente ridicolizzata da più parti) + le 68 raccomandazioni del CS (e ringraziamo Iddio che stavolta non le hanno chiamate criticità) tra cui si tenga conto eventi estremi (tsunami o pioggia di meteoriti forse?), di correnti marine, venti… bla bla.
E NIENTE CI HANNO PRESO PER CRETINI: De Micheli e poi Draghi non hanno potuto bocciare un bel niente, in ogni caso il governo ha approvato la legge 58 del 26 maggio 2023 “Disposizioni urgenti per la realizzazione del collegamento stabile tra la Sicilia e la Calabria” le chiacchiere dunque stanno a zero. Faglia scoperta dal satellite Copernicus fatto già ampiamente noto. Il progettista ha consegnato il 14/03/24 un lavoro di fatto iniziato il 22/11/22 (insediamento di un governo col ponte nel programma), ha lavorato alla relazione del PD 2024 dunque un anno e quattro mesi, non un giorno. Il CS è un organismo nominato dal governo a tutela dello stato che ha approvato all’unanimità l’aggiornamento PD 2024. Del resto come più volte ha detto il prof. Borri, membro di quel comitato, come cavolo si può pensare che non si conoscano le normative? Inutile poi ripetere che il ponte ha già superato 11 test in 5 gallerie del vento dal Canada alla Danimarca, passando per il Regno Unito e per il Politecnico di Milano.
5 – SUPERIOR STABAT LUPUS: Ah e poi ci sono le 239 raccomandazioni del MASE (e qui Ciucci si è ormai stancato di dire sempre le stesse cose) e tra queste l’ACB di Zucchetti vecchia di 12 anni… insomma il lupo adesso cerca un pretesto per mangiare l’agnellino.
MA ANCHE NO: Proprio di recente in commissione ponte da Trischitta lo stesso Zucchetti in persona e Nuzzolo hanno smentito questa assurdità che il ponte non sarebbe conveniente. E poi c’è l’ACB Zucchetti Plus del vostro ingegnere Palamara che vi scrive che è ancora migliore perché tiene conto dello sfruttamento del ponte anche come attrattiva turistica.
6 – NUMERI A CASO: Espropri e tempistiche da rispettare e poi c’è la nota del presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Messina…
NON SI CONOSCO LE PROCEDURE: E va bene, si parla a vanvera per caso? Si sparano numeri caso sugli espropri, ci si ferma tuttavia da dire le solite cose (povera gente, bla bla) ma si contestano le tempiste imposte da SdM, ma qui nessuno ha fretta. Come è stato più volte detto il punto di non ritorno sarà l’approvazione del CIPESS prevista per 15 settembre 2024 e solo da quel punto si avvierà l’attività vera e propria di esproprio, al di là della attività anticipata comunque prevista dal DL 36/2023. Riguardo alla nota dell’OiM (ancora tu? Ma non dovevamo non vederci più) si veda questa risposta del gruppo “Ingegneri di Messina per il Ponte” e questa del prof. ing. Claudio Borri del CS.
6 – SUPERIOR STABAT LUPUS: E poi c’è la faglia attiva sotto il pilastro lo dice uno studio geologico commissionato dal Comune di Villa San Giovanni: dunque non si può costruire nulla.
RISPOSTA FACILE FACILE: Dato che gli esperti di Stretto hanno già risposto, e lo dicono anche loro salvo poi continuare a nutrire dubbi, io dico solo che da che mondo è mondo i ponti si fanno dove ci sono faglie serie (faglia di San Andreas) ed in zone sismiche ben più pericolose che lo stretto, si pensi a Giappone o Turchia, e sopportano terremoti forti e stanno lì anche da 90 anni, come Golden Gate Bridge.
7 – FANGO SULLE IMPRESE DEL PONTE: Sacyr e Cooperativa Muratori Cementisti hanno avuto le loro magagne e anche Ciucci gnè gnè
RISPOSTA FACILE FACILE: Verrebbe da dire chi sono questi due? Sono comunque due imprese minori del consorzio Eurolink, perché con dite che Webuild e COWI assieme hanno progettato, fatto e consegnato con due mesi d’anticipo il ponte più lungo del mondo (Çanakkale) e quello ferroviario più lungo (Yavuz Sultan Selim) entrambi in Turchia, o che la ditta danese ha fatto Great Belt e Øresund? Riguardo alle beghe di Ciucci… che noia!
8 – INESATTEZZE: Cambiano i costi + non ci sono i soldi + l’Europa non vuole il ponte.
FALSO COME UNA MONETA DA 3 EURO: C’è una certificazione della corte dei conti che già nel 2011 aveva aggiornato il costo dell’appalto a 8.1 miliardi. Ma la conoscono la legge questi? I soldi sono già tutti da parte nella legge di bilancio 2024 e non serve nessun project financing. 11,730 miliardi dei 13 necessari per l’opera lo Stato li ha già messi da parte con una Legge. L’opera dunque non subirà interruzioni 9,312 (comma 272) + 718 + 1,600 (comma 273) = 11,730 miliardi. L’Europa vuole fare viaggiare le merci sui treni, ma più in generale il mondo intero, è oggi molto più di allora sensibile al problema dell’ambiente… dell’inquinamento. Va bene produrre energie alternative meno inquinanti, va bene ridurre i combustibili nelle nostre abitazioni e per i nostri mezzi di trasporto, ma anche e soprattutto il pianeta ci chiede di non inquinare più i mari. Appunto per questo il ponte è uno dei tre anelli mancanti dello ScanMed (reti TEN-T)
9 – INVIDIA: Webuild ha fatto bingo! Il titolo è volato in borsa con un +20%
RISPOSTA FACILE FACILE: Embe? Dove sta l’anomalia, il furto, la novità? A parte che Webuild non vola solo per il ponte. Leggenda metropolitana vuole che Salini a chi gli chiedeva: dato che il ponte sarà un’opera maestosa, sarà l’opera più grande che avrete realizzato? Rispose: manco per il cazzo, io ho fatto il canale di Panama!