È una vera e propria guerra quella che stamattina ha lanciato il mio amico e presidente dell’ordine degli Ingegneri di Messina Santino Trovato, illustre membro del Comitato Tecnico Editoriale di questa testata, con una lettera indirizzata a Webuild e Stretto di Messina.
Guerra a cominciare dai toni. Al punto 23 si usa la parola criticità per definire quelle che invece il comitato scientifico aveva chiamato osservazioni da mettere in atto al progetto esecutivo.
In pratica si usa la stessa parola utilizzata da Angelo Bonelli. Per mia curiosità ho usato la funzione cerca e la parola “criticità” non compare nelle 58 pagine del parere del CS del 29 gennaio 2024.
Ovvio dunque che tutti i giornali no ponte abbiano cavalcato con grande enfasi la notizia dicendo: guardate persino l’ordine degli ingegneri di Messina dopo che già il Comune di Messina si era dichiarato contrario al ponte, lo è.
Invece la parola che ci piace è quella che Santino utilizza quando parla di “pleonastico”, è infatti pleonastico riportare 25 delle 68 osservazioni del comitato scientifico e dire che debbano avere risposta.
Il progettista sta lavorando a queste già dal 30 gennaio. Quindi queste cose le sapeva.
In addendum, fatto non meno importante, si chiede a Webuild di iniziare le indagini, che come sappiamo inizieranno molto probabilmente a settembre del 2024, quando Webuild non ha ancora firmato il contratto. Sembra che l’Ordine vogliano omettere di conoscere questo particolare. Al contempo non toccando a chi non ha ancora firmato il contratto (Webuild), ma se mai alla stazione appaltante (Stretto di Messina), venire a Messina a spiegare il progetto, quest’ultima lo ha già fatto più volte e in forze essendo spesso presente nella commisione ponte presieduta dall’ottimo Pippo Trischitta.
Ma poi: «…le attività di rilievo ed esecuzione di indagini topografiche, geologiche, geognostiche, di monitoraggio e altro ancora, necessarie alla redazione di un’accurata ed attenta progettazione esecutiva del ponte e di tutte le opere connesse richiederanno mesi
di impegno, non giorni o settimane! Dovrà seguire la successiva fase di elaborazione dei dati raccolti per arrivare alla stesura della cosiddetta progettazione esecutiva. E anche in questo caso di certo non parliamo di giorni!» E infatti il progettista (COWI, Webuild) sta lavorando un anno e mezzo al progetto (dal 22 novembre 2022 ndr), sa che il CIPESS lo dovrà approvare e che dunque nel 2024 potranno partire le “prestazioni anticipate” previste dal cronoprogramma.
Non entro nel merito dei 25 punti perché già avevo letto la relazione del progettista del 29 gennaio 2024 e non ho bisogno di fare un ripasso, ma io sono stracerto che già tutte e 68 le osservazioni del CS in questi tre mesi sono state già belle e che attenzionate ed avranno risposta nei tempi previsti. Non ha molto senso ribadire il concetto 94 giorni dopo, ad esempio il progettista sapeva già che doveva adeguare il progetto alle NTC2018 il 22 novembre 2022 giorno in cui si insediò il governo di Giorgia Meloni che aveva il ponte nel programma.
Post scriptum. Il ponte non serve all’Europa per il TEN-T per lo ScanMed bla bla. Ovvero serve anche all’Europa, ma serve prima a me che sono messinese e che pago 6 miliardi e mezzo l’anno di costo di insularità. Il ponte è dei nostri figli che non devono essere costretti ad emigrare per lavorare.
© Ing. Giuseppe Palamara 2024