Con riferimento alla diretta Facebook ancora disponibile sulla pagina di Cateno De Luca cominciata alle ore 19:00 di ieri 25 aprile, riportiamo il minuto e il virgolettato degli intervenuti e rispondiamo.

Basile a 18.48: «Intanto grazie perché siete davvero tanti.»

Fatto: In questo preciso momento la folla è di 181 persone contate (vedi foto di copertina), un po’ poche considerando che la Sicilia fa 4.790.719 di persone alle quali serve il ponte per non pagare 6 miliardi e mezzo l’anno di costo di insularità.

Basile a 22.06: «La città oggi non può camminare come un foglio di carta disegnato di quello che è lo stato attuale.»

Fatto: Il 18 marzo 2024 la Stretto di Messina ha prodotto 971 nuove tavole con il PD 2024 cioè 9.251 tavole prodotte contro le 8.280 del PD 2011 (vedi elaborato GER0000_revB del PD 2024). Logicamente quelli tra i nuovi elaborati che facevano riferimento a planimetrie su ortofoto o aerofotogrammetrie, queste sono state “calate” su cartografie 2024, come ad esempio le 28 nuove tavole sugli espropri di Messina e provincia da SER0004 a SER0056. Vale lo stesso per le nuove tavole di integrazione alla richiesta VIA (valutazione di impatto ambientale), che sono notevolmente più numerose.

Basile a 22.06: «Era il 2012 quando il progetto definitivo, che non è mai stato approvato dalla società Stretto di Messina…»

Fatto: Il PD 2011 (nella nuova relazione del progettista questo è l’acronimo adottato) è stato approvato dalla società Stretto di Messina, stazione appaltante, il 29 luglio 2011.

Basile a 23:02: «Non si può pensare di prendere un documento di 10 anni fa aggiornarlo cambiando la data e dire che quello è il ponte sullo stretto di Messina […] Noi oggi ci stiamo trovando a discutere su carte che non sono totalmente quello che riguarda la nostra città.»

Fatto: Basile rafforza altre due volte il concetto precedente (lo farà anche dopo il vice sindaco), ma come abbiamo detto questa semplicemente è una cosa non vera. Già qualche giorno fa lo avevamo smentito sulla sua preoccupazione riguardo ad una fantomatica ferrovia (sic! voleva dire tracciato stradale), che avrebbe cancellato il fabbricato del compostaggio di Pace dove lui produce il 40% del suo 58% di riciclaggio (vedi questo mio articolo per approfondire e vedi figura che segue). Infatti ieri non è tornato sull’argomento. Il fatto è che suoi “esaminatori di carte del progetto” sono approssimativi e di conseguenza lo è lui nei sui comizi.

Figura 1 – In questo fotoinserimento del viadotto Pace si vede che il fabbricato del compstaggio costruito nel 2012, non verrà assolutamente toccato

Basile a 23:49: «Addirittura al ministero mi è stato detto che probabilmente per aiutare la circolazione, perché ci saranno oltre 170 camion che passeranno per spostare gli inerti, si utilizzerà la strada statale 113 per prendere l’autostrada a Villafranca.»

Fatto: Ecco “probabilmente”, non sarà così. Per quanto riguarda i camion e i flussi di traffico (vedi tavola CZ0193), i camion di cantiere influiranno solo il 4% sui flussi di traffico, il dato è assolutamente risibile (vedi questo mio articolo per approfondire), vedi figura che segue.

Figura 2 – Diagramma temporale dei flussi di traffico (tavola CZ0192)

[to be continued] Nelle prossime puntate smentiremo punto per punto le altre assurdità sentite ieri a Capo Peloro, come ad esempio spiegheremo che non ci sarà nessun danno per gli scavi della metropolitana (a 30 m sottoterra non 5 o 6 m come ha detto il sindaco), come non c’è stato nessun danno nelle altre 102 città nel mondo in cui c’è la metropolitana. Spiegheremo che a Roma Webuild sta costruendo una stazione metropolitana sotto Piazza Venezia, probabilmente la città avrà un cantiere per 8/10 anni e nessuno si lamenta.

Riguardo poi alla fissa del vice sindaco Mondello che è da un po’ di tempo che combatte questa sua battaglia contro il termine opere di compensazione (o compensative), definendolo offensivo per la città e quindi preferirebbe che si usasse il termine complementari perché secondo il suo dire queste opere non devono compensare nessuna cattiveria fatta dal General contractor. Sembra non conoscere il fatto che invece sono state così definite addirittura 27 anni fa dall’art. 6, paragrafo 4, della Direttiva e dell’art. 5, commi 9 e 10, del DPR 357/97 e ss.mm.ii.

Figura 3 – Ecco cosa sono e chi le ha stabilite le “misure di compensazione”

© Ing. Giuseppe Palamara 2024