di Peppe Palamara
Cerchiamo di fare chiarezza una volta per tutte sui costi effettivi e globali del ponte sullo stretto di Messina e lo facciamo ovviamente esaminando i documenti ufficiali e cioè nel dettaglio:
- Quadro economico del contratto (elaborato GE0001 pag.785 del progetto definitivo);
- Quadro economico del progetto definitivo (elaborato GE0001 pag.785 del progetto definitivo);
- Quadro economico delibera corte dei conti n.24/2009/G
- Quadro economico DEF 2013
I primi due documenti con la relativa legenda sono riportati nella figura 1, gli altri due a seguire nelle figure 2 e 3. In particolare nella legenda è importante fare notare come il costo sia non soltanto al netto dell’IVA, ma anche al netto dell’adeguamento monetario (indice ISTAT) e dell’adeguamento dei materiali.
A questo punto ufficialmente siamo fermi agli 8.550 milioni del DEF 2013 (28 aprile 2013), ma ufficiosamente il governo il 13 aprile 2023 ha dichiarato che il ponte sarebbe costato 13,5 miliardi e qualche giorno dopo, il 28 aprile, il contraente generale Webuild ha invece dichiarato che sarebbe costato 11 miliardi.
Si è detto che Webuild avesse in un certo qual modo corretto il tiro della previsione del governo giudicandola sovrastimata, ben conscio che per i regolamenti europei se si fosse superato un aumento del 50% dell’ultimo prezzo ufficializzato prima della caducazione Monti, a questo punto gli 8,55 miliardi previsti nel DEF 2013, si sarebbe dovuta rifare la gara. Cioè si doveva rimanere al di sotto 12,825 miliardi per il costo dell’opera nella sua totalità: ponte + infrastrutture stradali e ferroviarie + opere compensative volute dal Comune di Messina il cui costo era già stimato nel progetto definivo + espropri + IVA.
La nostra analisi si limita a trasporre in un unico foglio Excel tutti i superiori dati (figura 4) applicare l’adeguamento dei materiali aprile 2013/giugno 2023 all’ammontare delle opere calcolate nel DEF 2013 e l’adeguamento monetario per lo stesso periodo agli espropri.
Il risultato che ne consegue è interessante, perché si ha un totale tutto compreso (quindi adeguamenti ed IVA) di 12,795 miliardi che risulta comunque inferiore al 12,825 miliardi considerato il valore limite al di sotto del quale ci si è dovuti mantenere per non rifare la gara.
Adesso non rimane che applicare l’aliquota dei due adeguamenti (quello dei materiali per le opere e quello monetario per gli espropri) alle varie voci del quadro economico del progetto definitivo e poter “percentualizzare” il tutto come riassunto nella tabella che segue (figura 5) e nel grafico a torta di copertina.
© Ing. Giuseppe Palamara 2023