Il Ponte sullo Stretto non solo è possibile, ma è anche necessario. Parola dell’ingegner Santi Trovato, presidente dell’Ordine degli ingegneri di Messina. In una recente intervista rilasciata a Virgilio Notizie, Trovato ha infatti spiegato quanto questa infrastruttura sia importante in un’ottica europea: “Il ponte consentirà il completamento di una rete infrastrutturale: il cosiddetto Corridoio 9 Berlino-Malta”, si legge tra le righe dell’intervista. Il riferimento è a un progetto a cui sta lavorando la Commissione Europea, che mira ad ammodernare nove corridoi infrastrutturali per eliminare i cosiddetti colli di bottiglia: “Il ponte, al momento, è l’unico strumento in grado di risolvere questa criticità”.
Il presidente dell’Ordine degli ingegneri sottolinea poi che il progetto del 2011, sui cui si baserà il Ponte che verrà realizzato da luglio 2024, va benissimo da un punto di vista tecnico, poste alcune modifiche da realizzare e che sono contemplate nel decreto Ponte: “La vera sfida è ridurre l’impatto sulla cittadinanza e gestire l’interazione dei numerosissimi cantieri. – spiega Trovato – Il progetto va anche rivisto alla luce della nuova normativa antisismica, diversa rispetto al 2011”.
Relativamente al presunto problema dell’attraversamento delle navi per via dell’altezza del Ponte (65 metri sul livello del mare), Trovato spiega che si tratta di un falso problema: “I numeri ci dicono che il ponte consentirà certamente il traffico navale. Di supercontainer che arrivano a 70-75 metri ce ne saranno una decina al mondo. Oggi questo è semplicemente un falso problema”. Ovviamente la realizzazione dell’opera comporterà l’esproprio di alcuni immobili. L’ingegnere, pur tranquillizzando che nella maggior parte dei casi si tratterà di seconde case, ritiene che sia importante “programmare gli interventi sul territorio per creare meno disagi possibili”.
L’intervista completa può essere letta cliccando qui.