“Il progetto del ponte ad oggi non è valutabile: così è sancito dal Ministero dell’Ambiente nella Verifica di ottemperanza a suo tempo redatta. E, ad oggi, non è cambiato nulla”. Lo ha affermato l’ingegner Sergio De Cola nel corso dell’audizione presso le Commissioni Ambiente e Trasporti della Camera dei deputati, rilevando che il parere 1185 del Ministero dell’Ambiente “ha valutato che le risposte fornite [dai progettisti] alle richieste di integrazioni sono state parziali, lacunose e non sempre esaustive” e che, per tale ragione, non ha potuto rilasciare alcuna verifica di compatibilità ambientale in merito alle varianti sostanziali intervenute tra il 2003 e il 2011.

“Far credere che il progetto del ponte sia già munito di tutte le approvazioni è prendere in giro gli italiani. – hanno dichiarato gli attivisti de Invece del Ponte – De Cola ha illustrato come partendo dai dati contenuti esposti dalla società proponente nella Verifica di Ottemperanza del marzo 2003, – che ricordiamo sancisce che il progetto a oggi non è valutabile – la fase di cantierizzazione dell’ipotesi di realizzazione del Ponte sullo Stretto, sia in pratica un disastro annunciato per la città di Messina che nel caso in cui fosse avviata l’opera sarà di fatto trasformata in un unico cantiere. Ha anche evidenziato come, il tempo di realizzazione a oggi ipotizzabile sulla base di dati ufficiali forniti dall’Agenzia della Coesione o dal MIT, sia stimabile in non meno di 30 anni.

“L’audizione fa seguito a quelle dei sindaci di Messina, Federico Basile, e di Villa San Giovanni, Giusy Caminiti, che hanno denunciato con preoccupazione gli enormi problemi cui andrebbero incontro i cittadini dell’area dello Stretto per il gravissimo impatto su larga parte dei territori dei lavori dell’opera. Alle perplessità ed ai forti timori si sono aggiunte anche le osservazioni del Presidente dell’Anac sugli aumenti esponenziali dei costi, che superano di gran lunga quelli preventivati e, conseguentemente, rischiano di violare le vigenti normative in tema di appalti.

“Le audizioni confermano, da voci e posizioni sia contrarie che favorevoli all’opera-ponte, che la strada che si sta seguendo è impervia, di dubbia legittimità, con sbocchi imprevedibili e che nelle attuali condizioni non apporterebbe alcun significativo miglioramento nei trasporti su treno da e per la Sicilia, come affermato dal professor Russo. In questo momento i proclami lasciano il tempo che trovano, serve invece una informazione completa, responsabilità e rispetto delle regole”.